Il Brand
La Storia della SAI Ambrosini

Fondata nel 1922, la SAI – SOCIETA’ AERONAUTICA ITALIANA – trae origine dallo Studio Tecnico Commerciale dell’Ing. Angelo Ambrosini che forniva strumenti di bordo, eliche metalliche e bulloneria per gli aerei di quel tempo.
Dalla fondazione al periodo post-bellico migliaia di aeroplani uscirono dalle linee di produzione degli stabilimenti SAI di Passignano s/T (PG); migliaia di macchine studiate per le più disparate missioni, che fecero la storia della nostra Aviazione.
La SAI di Passignano fu anche la sede di una tra le più importanti scuole di pilotaggio per idrovolanti che laureò i migliori piloti dell’epoca; tanto capaci da formare in buon numero gli equipaggi che Italo Balbo guidò nel 1928 nei leggendari raid attraverso l’Atlantico.
L’ubicazione degli stabilimenti e dell’idroscalo in riva al lago Trasimeno, vicino all’aeroporto di Castiglion del Lago – sede di uno dei primo reparti sperimentali di volo -, favorì grandi sviluppi in campo aeronautico; in quell’ area, infatti, in gran segreto furono collaudate le macchine più avanzate e complesse come il SAI SS4, primo aereo formula canard.
Un lavoro scrupoloso ed impegnativo costato enormi sacrifici anche in vite umane permise all’Italia di raggiungere memorabili traguardi nella corsa al dominio dell’aria che all’epoca coinvolgeva tutte le principali potenze del pianeta.
Le macchine SAI e i progetti più recenti
Prima e durante la II Guerra Mondiale la SAI mise a punto la serie SAI 1, SAI 2, SAI 3 e SAI 7, quest’ultima costruita in centinaia di esemplari.
La Regia Aeronautica di allora ordinò la fornitura di circa 3000 esemplari della serie SAI 403; il successo di questo progetto fu tale che Germania e Giappone ne acquistarono la licenza di costruzione.
Successivamente furono costruiti su licenza i Macchi 200 e 202.
Nel dopoguerra fu realizzata la serie degli aerei sportivi Grifo e Rondone e, per l’Aeronautica Militare, la serie di velivoli per addestramento caccia Ambrosini Super 7.
L’azienda si distinse anche nella realizzazione di alianti tra i quali il modello Canguro che, pilotato dall’Ing. Ferrari, stabilì a Roma il primato di altezza raggiungendo la quota di 8200 metri (vedi documento storico).
In quegli anni fu realizzato il Sagittario, primo supersonico che concorse all’esame di adozione degli aerei NATO.
In anni più recenti, su richiesta dell’AMI, la SAI Ambrosini si dedicò anche ad un velivolo RPV (remote piloted vehicle) nonché ad un mini RPV, anticipando di molto tempo gli UAV oggi ampiamente impiegati in complesse missioni militari e non.
Il know-how acquisito fu poi impiegato per nuovi sofisticati progetti anche a carattere non aeronautico e dall’esperienza legata alla costruzione degli idrovolanti nacque la vocazione per le costruzioni navali.
Specializzata in scafi metallici con caratteristiche avanzate, la divisione navale ha prodotto secondo rigidi standard militari imbarcazioni per missioni di diversa natura.
Sempre in questo campo, la SAI ha partecipato alla realizzazione di Azzurra il dodici metri della prima sfida italiana alla Coppa America, del Moro di Venezia nella versione in lega leggera, di Yena per anni in vetta alle classifiche della classe IOR e che superò indenne la tempesta del Fastnet del 1979, di Longobarda primo scafo in fibra di carbonio, di Emeroud di G. Frers, etc...
A Passignano fu realizzato il Silveray, un off shore dalle prestazioni esaltanti che rappresentava il miglior concentrato di esperienza aeronautica nella lavorazione delle leghe speciali.
La SAI negli ultimi anni è stata presente in tutti i principali programmi di alto livello con le sue proposte innovative che riguardavano: assiemi e sottoassiemi per velivoli civili e militari, la missilistica, le telecomunicazioni, i sistemi radar, unità mobili campali e complessi sistemi integrati di supporto logistico.
La SAI, fondata e guidata con intelligenza, passione e tenacia dall’Ing. Angelo Ambrosini, ha portato lavoro e benessere in un vasto territorio compreso tra le province di Perugia ed Arezzo.
Questa terra ha dato alla SAI per decenni maestranze che, per la specializzazione richiesta per le lavorazioni aeronautiche, acquisirono un’alta formazione tecnica.
Molti di questi uomini, al termine del II conflitto mondiale, divennero specialisti di primo piano indispensabili per le industrie di allora, numerosi avviarono nuove iniziative imprenditoriali di successo e tutti insieme dettero grande impulso e furono artefici dello sviluppo economico delle due Province.
Sono trascorsi 70 anni dal volo di collaudo del SAI 1, il primo progetto interamente SAI Ambrosini costruito nelle officine di Passignano s/T; iniziava allora una storia affascinante fatta di uomini e di entusiasmo che ha dato all’Aviazione macchine rimaste famose.